Riprendendo il pensiero sul concetto di tempo del filosofo e vescovo S. Agostino di Ippona, contenuto in una sua celebre opera di fine quarto secolo, il passato, il presente e il futuro sono in realtà:
il presente del passato,
il presente del presente,
il presente del futuro.
Come si può vedere il presente è la costante in quanto quando narriamo di passato e futuro lo facciamo SEMPRE nel MOMENTO PRESENTE e, poiché appartenenti alla nostra anima, si possono così definire:
Il presente del passato è la memoria.
Il presente del presente è la visione.
Il presente del futuro è l’attesa.
Così, anche in psicoterapia sistemica, il concetto di narrazione è molto importante e cioè la versione narrativa che, nel tempo, diamo della nostra storia.
Passato, presente e futuro sono sensibilmente connessi e se oggi la narrazione di un evento passato è diversa rispetto a quella di ieri, può essere significativo del fatto che il nostro presente sta cambiando e sta cambiando la visione che avevamo del nostro passato.
Un indice di cambiamento interessante che è utile per capire come si stia affrontando un determinato momento del passato in base a come viene percepito nel nostro presente. La stessa cosa vale per la nostra percezione del futuro.
Si può parlare infatti di due tempi: il tempo narrativo che ci permette di rimodellare la nostra realtà grazie all’ordine temporale di passato, presente e futuro secondo la percezione personale della nostra anima; e il tempo meccanico che è quello scandito dal battere delle lancette dell’orologio.
Più specificatamente, a scopo curativo, la psicoterapia sistemica relazionale considera soprattutto due diversi tipi di tempo: quello individuale e quello familiare. (Leggi anche: In che cosa consiste la Psicoterapia Sistemico-Relazionale?)
Il sistema famiglia ricopre un ruolo centrale nella psicoterapia sistemica e per questo il mio approccio, attraverso il tempo narrativo, mira ad indagare come i vari membri di un nucleo familiare stiano vivendo i loro tempi. Tempi che possono essere diversi tra loro e quindi creare una situazione di asincronia nel gruppo portando ad incomprensioni e a disagi psicologici. Di conseguenza il mio intervento sarà risolutivo nella misura in cui avverrà un riequilibrio del tempo all’interno di un determinato sistema di appartenenza (familiare, di coppia, amicale etc…).
Attraverso l’azione sul presente, che consente di andare ad operare contemporaneamente anche sul passato e sul futuro dell’individuo e del suo sistema di appartenenza.
L’intervento può essere anche destabilizzante sempre al fine di aiutare il nucleo ad evolversi, uscendo dalla zona di comfort che si è costruito e che percepisce come tale, ma che in realtà non lo è affatto.
Spesso, infatti, incontriamo molti ostacoli nel superare un passato difficile tanto che questo continua a condizionare il nostro presente e il nostro futuro costringendo la nostra mente a rimanere ancorata ad uno stato di sofferenza.
Il percorso da fare non è uguale per tutti e, nella difficoltà di poter accogliere il nostro dolore, riconoscerlo e ridimensionarlo per riprendere in mano la nostra vita con serenità, l’aiuto che ci dà la psicoterapia sistemica relazionale con la sua chiave di lettura del tempo, può davvero creare nuovi ed inediti scenari per vivere appieno e al meglio la nostra quotidianità.
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