La domanda potrebbe già contenere la risposta ma non per tutti i genitori è così scontata.
In quest’epoca vediamo spesso genitori troppo apprensivi e troppo protettivi nei confronti dei loro figli e il mio vuole essere un invito ad analizzare e comprendere a cosa può portare un modello educativo di questo tipo.
Attraverso le varie generazioni siamo passati da bambini quasi abbandonati a sé stessi, ad un attaccamento quasi morboso nei confronti dei figli.
Le conseguenze dell’ipergenitorialità risultano essere però nocive sia per i genitori che per i figli. Cerchiamo di capire perché.
L’ipergenitorialità è un modo di educare e crescere i figli che oltre a togliere loro i propri spazi, incide negativamente sul loro benessere psico-emotivo.
Ci troviamo di fronte a ipergenitori in presenza di un continuo controllo e programmazione della vita dei figli, sia in ambito scolastico che nei loro momenti liberi e di socialità.
Questo si può esprimere in scelte genitoriali che mirano a trovare sempre il meglio per agevolare al massimo i figli e per evitargli qualsiasi tipo di complicazione o frustrazione. O in genitori che non ammettono sbagli o distrazioni da parte dei figli, con il conseguente bisogno di coprirli costantemente di impegni. L’ipergenitorialità può manifestarsi anche sul piano dell’alimentazione: ti è mai capitato di vedere genitori rincorrere insistentemente i figli per cibarli? Ipergenitorialità poi si esprime anche attraverso l’iperprotettività, come quando vediamo genitori sempre troppo allarmati, super attenti ed esageratamente preoccupati che i figli possano ammalarsi di un raffreddore, procurarsi una leggera ferita o semplicemente macchiarsi i vestiti.
Tutto questo provoca alti livelli di tensione e di stress che inevitabilmente vengono trasmessi anche ai figli.
Come già accennato, gli effetti di questi comportamenti non possono che causare difficoltà più o meno gravi ai figli. I bambini e i ragazzi che subiscono questo tipo di educazione, spesso si sentono soffocati e pressati in quanto privati della loro libertà, indipendenza e del sano sviluppo della loro identità. Aumenta in loro l’insicurezza e diminuisce la fiducia in loro stessi, in quanto non si sono mai trovati nella situazione di dover affrontare dei problemi e trovare delle possibili soluzioni. Il rischio è che sentiranno il costante e forte bisogno di essere sempre aiutati e protetti perché sottratti della facoltà di potercela fare da soli. Inoltre, le alte aspettative genitoriali nei loro confronti, li portano a non tollerare i fallimenti che sono però inevitabili nel percorso di ogni persona e che anzi aiutano a formarla e a rafforzarla.
Comprendere quanto sia importante adottare un atteggiamento sereno e più leggero nei confronti di questo tema, porta sicuramente ad avere un minore livello di stress e un maggiore livello di lucidità nella crescita dei propri figli.
I bambini e i ragazzi non hanno bisogno di genitori troppo presenti e angosciati ma, al contrario, di genitori rilassati e contenti, che siano in grado di trasmettere loro gioie ma anche dispiaceri in maniera equilibrata.
Il gioco è un’attività essenziale per un sano processo di maturazione, in quanto dà la possibilità di sperimentare, intrattenersi e intrattenere, gestire spazi e tempi in piena autonomia. Una dimensione in cui si dovrebbe imparare a lasciare sempre più liberi i figli, ma non solo. Diventando sempre più grandi è fondamentale concedere loro sempre più spazio di manovra anche in altri campi, come quello scolastico, sportivo e sociale, non facendogli mai mancare ascolto e supporto ma senza interferire troppo nelle loro scelte e nelle loro nuove relazioni.
Saper infondere la giusta tranquillità e fiducia mentre si accompagnano e si preparano i figli ad assaporare continue scoperte ed esperienze, permette loro di imparare a vivere e a madre e padre di vivere una genitorialità felice.
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