Gratitudine

“La riconoscenza infinita”, René Magritte, 1963

La Gratitudine

Credo che, chi più chi meno, tutti sappiamo di cosa si parla quando parliamo di gratitudine. Credo però che non tutti sappiamo quanto importante possa essere la gratitudine e quanto possa cambiarci la vita in meglio.

La gratitudine, proprio come altri sentimenti positivi quali l’amore e la gioia, è da considerarsi una vera e propria virtù poiché chi la sperimenta può beneficiare di molti vantaggi sia a livello fisico che a livello mentale.

 

Quando siamo grati ci sentiamo meglio

La scienza ci dice che le persone che provano gratitudine godono di uno stato di salute fisico e mentale molto più florido rispetto a chi non riesce a provarla o a metterla in pratica.

Gli aspetti positivi sono molti ma partendo da quelli che hanno più a che fare con la nostra condizione psico-emotiva, la gratitudine:

  • migliora l’autostima;
  • aumenta i sentimenti positivi come la felicità e diminuisce quelli negativi come l’invidia;
  • fa affrontare meglio le difficoltà;
  • dona maggior generosità e riduce l’attaccamento materiale;
  • favorisce le relazioni sociali;
  • elimina i pregiudizi e i sensi di colpa;
  • porta ad un maggior equilibrio e senso di completezza;
  • facilita la realizzazione personale.

 

Parlando di effetti sul nostro organismo, la gratitudine:

  • migliora il sonno;
  • riduce lo stress e la depressione;
  • rafforza il sistema immunitario;
  • porta ad una maggiore lucidità mentale;
  • fa funzionare meglio il sistema cardio-vascolare.

 

La gratitudine è riconoscenza verso sé stessi, gli altri e il mondo intero

Possiamo provare gratitudine sia a livello personale, quindi praticando l’autogratitudine, che nei confronti delle persone e, ampliando ulteriormente il raggio, anche rispetto al mondo che viviamo, inteso come ambiente e il manifestarsi delle cose.

Sentirsi grati è uno stato emotivo a cui possiamo accedere con presa di coscienza e con proposito. Si può decidere, quindi, di applicare la gratitudine quando nel nostro quotidiano diamo priorità a ciò che ci arricchisce dentro piuttosto che a qualcosa che in quel momento non abbiamo.

Il primo esempio che si può fare parlando di gratitudine, quello più semplice, è quando riceviamo un favore oppure quando facciamo un favore. Come ci sentiamo verso il nostro benefattore e come ci sentiamo quando siamo noi a fare qualcosa per gli altri?

Probabilmente la prima parola che ci viene in mente è grazie, perché è quella che ci verrà da pronunciare quasi in automatico, oppure quella che noi ci sentiremo dire dopo che saremo stati benevoli con qualcuno.

Ma gratitudine non è solo un esempio di educazione che si formalizza con la parola grazie. Gratitudine è molto di più, perché ha a che fare con il nostro profondo. La gratitudine è quando ci sentiamo riconoscenti e la riconoscenza ha a che fare con il riconoscere il valore di ciò che siamo e di chi e di cosa ci circonda. È uno stato che si espande dentro di noi e che va ben oltre la parola grazie.

La vera gratitudine però non fa sentire in debito. Questo, invece, accade quando ci sentiamo obbligati a ricambiare un favore e proviamo dell’ansia e del disagio nei confronti di chi ci ha aiutati.

Possiamo allenare la gratitudine arricchendo la parola grazie con molto di più. Possiamo imparare a promuovere questo sentimento facendolo diventare la nostra base da cui partire per vivere meglio.

 

Come promuovere la gratitudine

Un buon modo per provare gratitudine è accompagnarla all’umiltà. Gratitudine e umiltà vanno a braccetto perché il fatto di riconoscere i propri limiti è una qualità che porta anche a gioire e ad essere grati di ciò che siamo e di ciò che abbiamo. In questo modo le cose che riusciamo ad apprezzare della nostra vita si moltiplicano e togliamo tempo alla noia e ai pensieri negativi.

Anche lo stare con gli altri può sviluppare gratitudine, in quanto è considerata un sentimento sociale che si radica maggiormente quando riusciamo ad avere e a mantenere buone relazioni con le persone.

Un’altra sana abitudine è quella di appuntarsi a fine giornata quello che di buono ci portiamo a casa. Si tratta di una sorta di esercizio che ci aiuta ad individuare la parte positiva di ciò che viviamo ogni giorno, quindi riconoscerla e celebrarla. Scopriremo che anche le giornate più buie, in realtà, potranno regalarci qualche buon motivo per averle vissute. Ci renderemo conto che avremo sempre qualcosa per cui sentirci grati come un gesto da parte di qualcuno, un pensiero positivo che abbiamo avuto verso noi stessi, una situazione o un’altra persona.

Il fatto di svegliarci al mattino e di avere la possibilità di prendere in mano la nostra giornata è la prima cosa per cui sentirci grati.

 

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