Quando ci troviamo davanti a delle decisioni da prendere, non sempre riusciamo ad affrontare la scelta in modo sereno, a prescindere dal fatto che sia una scelta facile o difficile.
Spesso, infatti, accade di avere difficoltà anche nelle scelte comunemente considerate semplici, ma se questo atteggiamento risulta essere reiterato nel tempo, dovremmo cercare di approfondire.
L’emozione che sta alla base di questo impedimento è sicuramente la paura. La paura ci inibisce e può portare addirittura a non scegliere.
Il non scegliere è anch’esso una scelta, se presa con consapevolezza ma quando, invece, è la paura a bloccarci e a non farci prendere una direzione, possono celarsi, dietro ad essa, delle difficoltà o delle patologie.
Ma cerchiamo di analizzare più da vicino l’“effetto domino” che può provocare la paura dentro di noi e come ci costringe a vivere il rapporto con noi stessi e con gli altri.
Il tipo più comune di paura davanti ad una decisione importante, come ad esempio quando ci si trova a scegliere tra due buone proposte lavorative o due valide università o quando si sta valutando di ingrandire la famiglia, è la paura di sbagliare.
Il pensiero di commettere degli errori irrimediabili, che influenzeranno negativamente la nostra esistenza in modo irreversibile, genera stress e disagio, inducendoci a non voler affrontare quella decisione dal peso insormontabile, e magari sperando che il tempo possa venirci in aiuto con nuove soluzioni all’orizzonte. In molti casi, però, il rischio è quello di un immobilismo che ci blocca e ci rende incapaci di evolvere. La nostra mente smette di ascoltare il nostro istinto ignorando, invece, che iniziare ad ascoltare i propri bisogni interni è il primo passo per prendere una decisone. Sbagliata o giusta che sia ci sarà sempre un modo per recuperare imparando a far fronte alle conseguenze di quella scelta giorno dopo giorno e passo dopo passo, scorgendo pian piano il modo per aggiustarla.
Al contrario, quando la nostra mente decide di abbandonare la nostra parte emotiva, diventando troppo razionale, si entra in un loop che ci porta ad analizzare di continuo pro e contro. Ci si convince che solo avendo il controllo di tutto si riuscirà a fare la scelta giusta ma, proprio quando iniziamo a porci troppi quesiti, iniziano a generarsi troppi dubbi, che diventeranno sempre più difficili da dissipare.
Il voler a tutti i costi avere la situazione sotto controllo, spesso, porta a mettere allo stesso livello tutte le variabili possibili e immaginabili di quella scelta. Ma, in questo lungo elenco di possibilità, ci si potrebbe accorgere che le aspettative e i bisogni altrui sono, forse, più presenti di quanto dovrebbero esserlo i nostri. Evidentemente, l’importanza dell’approvazione degli altri supera le nostre reali esigenze e questo, ancora una volta, porta a delle ricadute negative su noi stessi. La paura di perdere l’immagine che la gente ha di noi stessi è paragonabile ad un effetto boomerang capace di distruggerci.
Quando ci si trova troppo impigliati a dover soddisfare le esigenze esterne, un’altra conseguenza potrebbe essere quella di avvertire una certa difficoltà ad esporsi, proprio per il timore del giudizio altrui. Si teme infatti di non essere abbastanza all’altezza per avere quel ruolo, per portare a termine quel progetto e far vedere agli altri che ce la possiamo fare. Così finiamo, magari, per rinunciare a quell’opportunità e delegare gli altri, pensando che siano più capaci di noi. La nostra bassa autostima e coraggio iniziano a giocarci brutti scherzi e allontaniamo tutte le responsabilità che sentiamo come troppo forti, impedendoci di godere di soddisfazioni e gioie, quasi annullandoci.
Sentirsi liberi di scegliere non è una condizione sociale ma uno stato mentale, che tutti possiamo raggiungere. Riuscire ad affrancarci dai nostri stessi meccanismi malsani è la giusta strada da intraprendere per imparare a scegliere consapevolmente.
Ci sono momenti della vita più difficili di altri in cui anche la minima decisione da prendere ci sembra una decisione enorme. La troppa vulnerabilità potrebbe farci fare la cosa sbagliata ma, ricordiamoci che, anche non scegliere come prendere in mano la propria vita può risultare deleterio. In entrambi i casi un appoggio piscologico potrebbe certamente essere di grande aiuto.
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