“La condizione umana”, Rene Magritte, 1933, National Gallery of Art (Washington, United States)
La manipolazione affettiva è una condizione che si verifica in presenza di uno o più soggetti manipolati e il manipolatore.
Chi è vittima di manipolazione potrebbe non accorgersi di esserlo o non comprendere fino in fondo la causa del suo disagio. La persona manipolata potrebbe manifestare sia sintomi psicologici persistenti che disturbi fisici.
Vediamo meglio di cosa si tratta.
Sentimenti e stati emotivi che perdurano nel tempo quali tristezza, frustrazione, ansia, senso di vergogna e di impotenza, ricorrenti pensieri negativi ossessivi, bassa autostima, insicurezza, confusione mentale, ipervigilanza, frequenti sensi di colpa e autosabotaggio, possono essere i sintomi di una persona fortemente condizionata e soverchiata dal punto di vista psico-emotivo.
Anche dal punto di vista psicosomatico disturbi come quelli del sonno, stress, mal di testa e problemi gastrointestinali, possono manifestarsi nelle persone che subiscono comportamenti manipolatori.
Di fatto la manipolazione affettiva è una forma di violenza all’interno di una relazione disfunzionale e per questo tossica.
Il manipolatore affettivo mette in atto numerosi stratagemmi per prevaricare l’altr* e nella maggior parte dei casi si tratta di metodi subdoli che portano ad essere preda anche la persona con un livello di autostima molto alto.
Il manipolatore può nascondersi in molti rapporti relazionali: quello di coppia, quello genitoriale, quello amicale, quello professionale, ed esercita una forma di controllo molto più diffusa di quello che si potrebbe pensare.
Si potrebbe dire che almeno una volta nella vita tutti sperimentiamo queste tecniche coercitive, ma quelle del manipolatore emotivo sono tali in quanto diventano il modus operandi costante all’interno di un legame relazionale.
Spesso il manipolatore affettivo è anche un narcisista e il potere che utilizza per sfruttare l’altr* si dispiega nel tentativo di ottenere ciò che vuole. In un primo tempo lo farà attraverso le parole che potrebbe utilizzare per persuaderlo e poi anche con i fatti, in quanto sarà disposto a fare di tutto per “comprare” l’altra persona, pur di sottometterla al suo volere.
Il manipolatore emotivo è un vero e proprio accentratore in quanto cercherà in tutti i modi di diventare il centro della persona in suo potere e consumare gran parte delle sue energie. È però molto scaltro perché cercherà di farlo indirettamente e alternando momenti in cui metterà la sua vittima sul piedistallo, ad altri in cui non la calcolerà minimamente, senza dare alcuna spiegazione.
Fondamentalmente il soggetto affetto da manipolazione affettiva, usando un modo di dire conosciuto, “fa il buon e il cattivo tempo” e getta progressivamente la vittima in uno stato confusionale e di vuoto, inducendola a dipendere da lui in tutto e per tutto.
Le ragioni di questo comportamento, che consegue da uno squilibrio emotivo, sono sicuramente da ricercare nell’infanzia del soggetto, dato che manipolatori non si nasce ma si diventa.
Se siete nel dubbio di essere nella morsa del manipolatore affettivo, vi consiglio di fare attenzione agli atteggiamenti che insinuano nella vostra mente degli interrogativi e che vi provocano delle forti alterazioni emotive.
Analizzate frasi e comportamenti più frequenti e chiedetevi se vi sentite in piena libertà di agire secondo i vostri pensieri e il vostro sentire. Fate poi caso alle azioni per vedere se corrispondono anche alle parole o se riscontrate una certa ambiguità.
Se vi capita di sentirvi troppo spesso giudicati, non rispettati, colpevolizzati, intrappolati o in qualche modo obbligati a dare giustificazioni che non vi sentite di dare, iniziate a chiedervi se disponete degli strumenti giusti per far fronte a tutto questo.
Cominciare a chiedere un aiuto psicoterapeutico potrebbe essere il primo passo da fare per liberarsi da ricatti emotivi e oppressioni, ma provate anche a mettere in pratica queste strategie:
Rispondete con l’indifferenza o con l’assertività – non prendere in considerazione il manipolatore potrebbe destabilizzarlo in quanto abituato a sentirsi al centro dell’attenzione, ma non sempre potrebbe funzionare; in alternativa rispondete in modo assertivo, o meglio in maniera chiara ed efficace senza offendere né aggredire, facendo fede il più possibile ai fatti.
Sottraetevi al senso di colpa – è una delle tattiche che utilizza il manipolatore per rendervi vulnerabili e facilmente manipolabili.
Fate domande specifiche se non capite e avete dei dubbi – il manipolatore avanza pretese e annebbia la realtà.
Prendete tempo davanti alle sue richieste – il manipolatore mette pressione per avere delle risposte immediate e impedirvi così di pensare.
Mettete in atto un distacco emotivo ponendo dei limiti – il manipolatore non rispetta i vostri sentimenti e tenta continuamente di approfittarsi di voi.
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